Da Il bacio del
morto
È tacito ,è grigio
il mattino
La terra ha un odore
di funghi ;
di gocciole è pieno
il giardino
Parente più povero del tartufo , oltre ad ispirare massaie
e cuochi provetti e no, è stato fonte di ispirazione per varie tipologie di
prose e poesie, fino ad entrare a far parte della metafora proverbiale, “
spuntare come i funghi”.
I funghi, morchelle, porcini, finferli e chiodini per
citarne solo alcuni , si caratterizzano per consistenze, profumi, colori e
gusti diversi.
Il sapore può rimandarci alla mandorla, ai frutti di mare,
alla carne, all’anice.
I funghi, frutti della terra , massima espressione degli
equilibri bilanciati tra terra , sole , acqua e vento, vengono tradotti in
cucina , tra mestoli e pentole, in svariati modi ma il loro massimo splendore ,
a tavola, lo raggiungono nei modi più semplici ed elementari. Se dovessi
ricercare una ricetta , prenderei spunto dalle memorie della Nonna.
L’anima del piatto:
La sue essenze, semplicità e ricchezza
La
ricetta dedicata all’anima
La
ricetta prende spunto dal ricettario di mia Nonna, che coi chiodini e le sarde
faceva companatico
Funghi
chiodini, fonduta di formaggio di capra e sarde fritte
Ricetta per 4 persone:
Ingredienti
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Quant.
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Chiodini
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200 gr.
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Sarde
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300 gr.
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Formaggio
di capra ( pecora) fresco
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150 gr
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Latte
vaccina intero
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50 gr.
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Olio extra
vergine di Ribera
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150 gr.
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Farina di semola di grano duro
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50 gr
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Cristalli
di sale marino di Salina
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2
pizzichi
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Spicchio
d’aglio
|
1
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Procedimento:
1)
Deliscare le sarde
2)
Pulire i chiodini , saltarli in padella in olio
extra vergine e aglio, per pochi minuti
3)
Preparare una fonduta di carpino con il latte e
gocce di olio extra vergine d’oliva, il tutto a bagno maria
4)
Infarinare le sarde e friggerle, metterle a
gocciolare su un panno assorbente
5)
Adagiare la fonduta tiepida in piatto fondo e
largo
6)
Disporvi i chiodini saltati ed infine le sarde
indorate e fritte