venerdì 13 settembre 2013

Il fungo.....parente povero del tartufo

Da Il bacio del morto
È tacito ,è grigio il mattino
La terra ha un odore di funghi ;
di gocciole è pieno il giardino
    
Parente più povero del tartufo , oltre ad ispirare massaie e cuochi provetti e no, è stato fonte di ispirazione per varie tipologie di prose e poesie, fino ad entrare a far parte della metafora proverbiale, “ spuntare come i funghi”.
I funghi, morchelle, porcini, finferli e chiodini per citarne solo alcuni , si caratterizzano per consistenze, profumi, colori e gusti diversi.
Il sapore può rimandarci alla mandorla, ai frutti di mare, alla carne, all’anice.
I funghi, frutti della terra , massima espressione degli equilibri bilanciati tra terra , sole , acqua e vento, vengono tradotti in cucina , tra mestoli e pentole, in svariati modi ma il loro massimo splendore , a tavola, lo raggiungono nei modi più semplici ed elementari. Se dovessi ricercare una ricetta , prenderei spunto dalle memorie della Nonna.



 L’anima del piatto:
La sue essenze, semplicità e ricchezza

La ricetta dedicata all’anima
La ricetta prende spunto dal ricettario di mia Nonna, che coi chiodini e le sarde faceva companatico



Funghi chiodini, fonduta di formaggio di capra e sarde fritte
Ricetta per 4 persone:
Ingredienti
Quant.
Chiodini
200 gr.
 Sarde
300 gr.
Formaggio di capra ( pecora) fresco
150 gr
Latte vaccina intero
50 gr.
Olio extra vergine di Ribera
150 gr.
 Farina di semola di grano duro
50 gr
Cristalli di sale marino di Salina
2 pizzichi
Spicchio d’aglio
1

Procedimento:
1)      Deliscare le sarde
2)      Pulire i chiodini , saltarli in padella in olio extra vergine e aglio, per pochi minuti
3)      Preparare una fonduta di carpino con il latte e gocce di olio extra vergine d’oliva, il tutto a bagno maria
4)      Infarinare le sarde e friggerle, metterle a gocciolare su un panno assorbente
5)      Adagiare la fonduta tiepida in piatto fondo e largo
6)      Disporvi i chiodini saltati ed infine le sarde indorate e fritte