domenica 20 aprile 2014

Divertimento a Pasqua

Il menu di oggi, con Gabriele, Luca , Tommaso e l'inesauribile Rafael, siamo riusciti a realizzarlo.
Mi sono divertito tantissimo , le fibrillazioni durante gli assemblamenti finali erano altissime, eravamo tutti carichi di adrenalina e tanta tensione , forte si poteva tagliare con un coltello, la tensione.
A questo menu ci lavoriamo da 21 giorni, e oggi in solo due ore circa aspettavamo gli esiti , aspettavamo le critiche dei nostri ospiti, gli apprezzamenti .
La potagè d'entrata è stata la sfida più grande , certo anche se d'ispirazione classica si sapori e i profumi si ispiravano alla più semplice tradizione mediterranea.
Con l'insalata e il frutto della passione ci siamo voluti discostare per dare flussi un pò più globalizzanti, anche se l'olio extra vergine pugliese ( del quale mi sono innamorato),teneva la costante mediterranea.
Il carnaroli alla milanese con tartare di gamberi di Mazara del Vallo, la vellutata di crostacei e lo zafferano mi hanno, ci hanno veramente inebriati.
Un tratto partenopeo non poteva mancare e quindi la parmigiana con lo Spada e pomodoro stufato, qui il basilico dirigeva l'orchestra .
Il secondo, la semplicità, il vapore , la materia prima, con due riduzioni , cime di rapa ( Gabriele è orgoglioso dei prodotti della sua terra e quindi mi condiziona), e il peperone. Olio alla lavanda, l'aroma prodotto rappresentava quella in fiore.
Il dessert, che godimento, la Sicilia, con pistacchio e ricotta gelata e frutta secca croccante .
Ci siamo veramente divertiti.
Un grazie particolare a Isabella TaralloValeria MegaleGianluca NicosiaMario MalitoGabriele CapacchioneLuca Di Palma , Rafael , e Tommaso, e l'instancabileAntonella Butticè Grazie di cuore .
Grazie agli ospiti che ci hanno dato la possibilità di esprimerci, divertirci e divertirli.
Buona Pasqua a tutti.

mercoledì 9 aprile 2014

Mangiare, nutrimento e piacere

Mangiare, tra bisogno e piacere
L'atto del nutrirsi è di fondamentale importanza perché grazie al nutrimento si riesce a riservare la specie animale e quella umana.
L'uomo è ciò che mangia”. L. Feuerbach

L'alimentazione dell'uomo dovrebbe essere analizzata almeno secondo due prospettive socio economiche:
a) contesto di sopravvivenza;
b) contesto di sussistenza.

Nel primo caso è naturale riferirsi esclusivamente al mangiar per non morire, mangiar per fame, potremmo consumare tuberi e radici crude, fiori e bacche, carni durissime ma crude, uccelli, pesci , la loro funzione, nutrirci per vivere o meglio per non morire.
Nel secondo caso intervengo cambiamenti sostanziali e radicali, dove il nutrimento è diffuso , di quotidiana reperibilità , gli alimenti sono democratizzati  e quindi la disponibilità degli alimenti è accompagnata dal piacere, dal sentire, dall'essere.
“Dimmi quel che mangi e ti dirò chi sei”. A. Brillat Savarin
I modi di mangiare, le abitudini alimentari sono anche riconducibili ai modelli culturali, religiosi,  al dove e la quando ci si trova, ai condizionamenti meteoclimatici .                        
La cucina traduce e realizza , da forma e trasforma, riduce e aumenta, è la sintesi di tecnica e conoscenza di arte e competenza , ma è la figlia, la primogenita della passione, la passione dell’atto del servire, del far stare bene del divertire e far godere delle
esperienza a tavola.
Oggi , in cucina mi piace sentire ed essere e solamente dopo fare, mi piace annusare, assaporare, gustare, toccare, guardare ed osservare e perché no anche udire e sentire.
Questa è  un'ipotesi della cucina, nella sua estrema essenzialità e semplicità si nasconde
un modo di essere.
Riflessioni
Vincenzo Butticè